giovedì 13 febbraio 2014

GOD SAVE THE QUEEN (Una corona per la Regina?)

"Droga del cannibale", a Padova il sequestro in via Galvani dei carabinieri



Una Regina vale davvero una sola corona?

Il mondo Fat sembra essere in espansione, ma, leggendo qua e là, mi trovo ad osservare la ricerca di  cambiamenti spesso radicali rispetto alle "origini".

Sembra infatti, che nel mondo Fat, che ancora qui in Italia deve vedere il suo boom, ci sia una continua volontà a creare delle "Special”, che, a mio avviso, porta un po’ a snaturare un mondo partito ricreazionale ed esplorativo.

Ecco che, in breve tempo, arrivano telai in carbonio, cerchi in carbonio e monocorona.

Sono sempre stato affascinato dalla possibilità di migliorare e rendere performante un mezzo.

Io per primo ho trasformato i miei pneumatici (e non solo i miei...) in tubeless con lo scopo di alleggerire e evitare  forature e per un miglioramento complessivo della sensazione di guida.
Tuttavia mi chiedo fino a dove valga la pena spingersi.
Ma soprattutto mi chiedo se la monocorona ha un senso. (Gare escluse) 
Sempre più spesso vedo bici Fat montate XX1 o comunque con una sola corona. A volte volendo anche da 28 e pignone posteriore da  42. 
Ma.....
Se facciamo un po’ di semplici conti, lo sviluppo metrico e' sempre, a mio parere, troppo lungo per potersi divertire.


Brevemente, ipotizzando una circonferenza del pneumatico di 2300 mm  con il 28-42 a 60 pedalate al minuto (rpm), siete a 5,7 km orari, che non sono male, ma è la velocità minima....  perché non avete altre opzioni!

Sulla neve, in salita, mi accontenterei anche di pedalare a 3 km/h perché camminando non andrei certo più forte.

Con il 22-36 sempre a 60 rpm potete pedalare a 5 km/h ma, il bello e' che, volendo, potete montare anche un 40 o, più semplicemente, una corona da 20.

Quando sono salito al Sennes, ma anche in cima al Visentin, ho sempre usato tutti i rapporti disponibili, e chi era con me... pure!

Vorrei invitare a riflettere su questo prima di montare una bici che poi, comunque, può limitare.
Perché se il carattere Fat è esplorativo e se si pesa 90 kg o non si è degli atleti d'élite, si avranno delle bici Fat scarsamente usabili in montagna e forse... non solo in montagna! 

Naturalmente atleti e persone dotate possono permettersi qualsiasi cosa, ma siete sicuri di appartenere a queste due categorie? :-)

FAT  FOR EVERYONE! 

mercoledì 5 febbraio 2014

Freddo alle mani??? Ci pensano loro :-)


La fat riscalda il cuore e le gambe ma a volte il problema del freddo alle mani si fa sentire.
Ebbene... Un accessorio utile ci può venire in aiuto.
In Italia si vedono poco, forse qualche motociclista, ricorda qualcosa di simile.
Bhè, da circa un mese stò provando i BAR MITTS (Bicycle Handlebar Mittens / Pogies / a.k.a. Moose Mitts)  http://www.pogies.com/

Ho sempre avuto il problema delle mani fredde e questo dispositivo lo risolve in modo efficace.
Sono fatti di neoprene, materiale in voga alla fine degli anni '90 per realizzare giubbini ed abbigliamento anche da tempo libero.

Proteggono dall'aria e evitano la dispersione del calore.
Si montano facilmente, pesano poco e ci si abitua ad usarli in tempi brevi.
Fin qui sembrano perfetti, ma devo dire che per uso mountain, forse il non poter utilizzare le mani limita un po' nelle emergenze, inoltre se usati con temperature sopra i 5° C le mani sudano e tendono a bagnarsi, effetto sauna!
Io ho optato per utilizzarli con temperature vicino allo 0 o inferiori, usando un paio di guanti molto leggeri, se devo fare lunghe salite. Li metto nello zaino e li monto piuttosto velocemente prima della discesa, indossando un paio di guanti asciutti.

In tutte le discese mi hanno davvero risolto il problema freddo ma la loro capacità di tenere al caldo, diminuisce, secondo me, se il materiale si bagna. Mi è successo in una pedalata di circa 5 ore sotto la neve, ma in realtà anche i guanti si erano bagnati.

Personalmente mi sento di consigliarveli, si trovano on-line, ma anche in pochi negozi fisici.

Credo siano 50-60 euro investiti bene, unica raccomandazione controllate che il modello scelto non sia stato creato  per temperature di -30°. 
Rischiereste di non utilizzarli !!! :-)










martedì 4 febbraio 2014

T-shirt Project

Fat bike,
La mia idea era di usarla sempre, per qualsiasi escursione.
Così è da Novembre in poi!
poteva mancare la possibilità di indossarla?
Ecco il primo capo realizzato.



Foto: www.alessandrotomasi.net

lunedì 3 febbraio 2014

Krampus: Il diavoletto che cerca i bimbi cattivi! 

In questa settimana ho avuto modo di provare una Surly Krampus 29+.

Le mie prime impressioni confermano che si tratta di una sorta di Caronte, un anello di congiunzione tra una mtb e una vera fat.

Si denota subito una maggior trazione di una bici normale grazie alle due ruote da 29 pollici che la pongono nella categoria delle 29+.

Nei tratti sterrati è divertente da usare e, grazie alle sue ruote, facilita la scorrevolezza e l’aderenza nella corsa nei tratti sconnessi. Nel complesso permette anche trasferimenti veloci nonostante il peso.

La versione che avevo in prova montata piuttosto bene, superava  di poco i 13 kg,

ma credo che investendo un po’ di più si possa tranquillamente scendere al di sotto di tale peso.

Rispetto a una vera fat bike forse manca in trazione e morbidezza ma il vantaggio è che può essere adatta a tutti (donne comprese).

Credo infatti che, poiché il costo la paragona ad un 29 con forcella ammortizzata e buon montaggio, la vedo un’ottima bici da viaggio, o bici invernale senza fronzoli o da divertimento o per chi, come me dopo aver pedalato e seguito l’evoluzione per oltre 20 anni di mtb, vuole tornare alle origini di una bici in chiave moderna.



Alla fine la bici mi piace, anche se al momento, preferisco usare una fat vera.

La mia bici ora è una #salsa#Mukluk.
E ci siamo ora anche il blog!